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Cuffia dei rotatori: Lesione e prevenzione

Le lesioni della cuffia dei rotatori possono essere causate da un trauma acuto, come una caduta o un colpo, oppure da un uso ripetitivo o eccessivo dell’arto superiore. Le persone che praticano sport come il tennis, il golf o il sollevamento pesi possono essere particolarmente a rischio di lesioni alla cuffia dei rotatori. La prevenzione è molto importante per evitare l’infortunio

Per prevenire le lesioni della cuffia dei rotatori, è importante fare attenzione alle posizioni in cui si utilizza la spalla. Evitare di sollevare pesi eccessivi, fare attenzione durante le attività sportive e mantenere una buona postura possono aiutare a ridurre il rischio di lesioni alla cuffia dei rotatori.

In caso di lesione della cuffia dei rotatori, il trattamento dipende dalla gravità della lesione. Le lesioni lievi possono essere trattate con riposo, ghiaccio e farmaci per il dolore, insieme a un programma di fisioterapia per ripristinare la forza e la mobilità della spalla.

Le lesioni più gravi possono richiedere un intervento chirurgico per riparare i tendini della cuffia dei rotatori. L’intervento chirurgico può essere eseguito attraverso un’incisione o mediante la chirurgia artroscopica, a seconda della gravità della lesione. Dopo l’intervento chirurgico, il paziente dovrà seguire un programma di riabilitazione per ripristinare la forza e la mobilità della spalla.

Il recupero da una lesione della cuffia dei rotatori può richiedere da alcune settimane a diversi mesi. È importante seguire il programma di riabilitazione prescritto dal fisioterapista e aderire alle istruzioni del medico per minimizzare il rischio di complicazioni e assicurare un completo recupero.

Per prevenire lesioni alla cuffia dei rotatori, è importante evitare le attività che possono causare lo stress eccessivo sulla spalla, e mantenere una buona postura e tecnica durante le attività sportive e i movimenti quotidiani. Inoltre, eseguire esercizi di rafforzamento della cuffia dei rotatori e di stretching regolarmente può aiutare a prevenire le lesioni della cuffia dei rotatori e migliorare la salute e la funzionalità della spalla

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I muscoli. Funzioni e test con postura e dolore

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Allenamento e salute

L’allenamento fisico regolare è fondamentale per la salute e il benessere generale. In questo articolo, esploreremo i benefici dell’allenamento sulla salute, con riferimenti fisiologici.

Riduzione del rischio di malattie croniche

L’allenamento regolare è stato associato a una riduzione del rischio di molte malattie croniche, tra cui malattie cardiache, diabete, obesità e alcuni tipi di cancro. L’esercizio fisico migliora la funzione cardiovascolare, riduce la pressione sanguigna e migliora il metabolismo.

Migliora la funzione cerebrale

L’allenamento fisico ha dimostrato di migliorare la funzione cognitiva e il benessere mentale. L’esercizio fisico aumenta la produzione di endorfine, sostanze chimiche naturali del corpo che aiutano a ridurre lo stress e migliorare l’umore. L’attività fisica regolare è stata anche associata a un miglioramento della memoria e delle funzioni cognitive.

Migliora la salute delle ossa e delle articolazioni

L’allenamento regolare può aiutare a mantenere la salute delle ossa e delle articolazioni. L’esercizio fisico aiuta a stimolare la produzione di tessuto osseo e aumenta la densità ossea. Inoltre, l’attività fisica può aiutare a prevenire l’osteoartrite e altre malattie delle articolazioni.

Migliora la salute del sistema immunitario

L’attività fisica regolare può aiutare a migliorare la salute del sistema immunitario. L’esercizio fisico aumenta il flusso sanguigno e la circolazione, il che a sua volta aiuta a trasportare più globuli bianchi nel corpo per combattere le infezioni.

Aiuta a controllare il peso corporeo

L’attività fisica regolare è un modo efficace per controllare il peso corporeo e prevenire l’obesità. L’esercizio fisico aiuta a bruciare le calorie in eccesso e aumentare il metabolismo.

Migliora la qualità del sonno

L’attività fisica regolare può aiutare a migliorare la qualità del sonno. L’esercizio fisico aumenta la produzione di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia, e può anche aiutare a ridurre l’ansia e lo stress.

Riduce il rischio di infortuni

L’allenamento fisico regolare può aiutare a ridurre il rischio di infortuni. L’esercizio fisico aiuta a migliorare la forza muscolare e la flessibilità, il che a sua volta può aiutare a prevenire gli infortuni.

Conclusioni

L’allenamento fisico regolare offre molti benefici per la salute, tra cui una riduzione del rischio di malattie croniche, un miglioramento della funzione cerebrale, una migliore salute delle ossa e delle articolazioni, un miglioramento della salute del sistema immunitario, un controllo del peso corporeo, un miglioramento della qualità del sonno e una riduzione del rischio di infortuni

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EPICONDILITE ED EPITROCLEITE: Prevenzione e recupero

In questo articolo tratteremo la tematica dell’epicondilite ed epitrocleite. La patologia tendinea del gomito è rappresentata per la maggior parte dei casi da tendinopatie inserzionali secondarie al sovraccarico funzionale.

Alcune attività sportive predispongono all’ insorgenza di tali lesioni, che tuttavia sono di comune riscontro anche nelle persone che non praticano sport.
Da ricordare che il tendine, ad accrescimento ultimato, possiede limitate capacità di adattamento agli stimoli funzionali, al contrario dei muscoli. Si può creare squilibrio tra la muscolatura ipertrofica e i tendini, che vengono sottoposti a carichi di lavoro potenzialmente lesivi.

EPICONDILITE

Definita anche ” gomito del tennista ” è la più frequente tendinite del gomito. Si tratta di una tendinopatia dell’ inserzione prossimale dei muscoli epicondiloidei che coinvolge:

Estensore radiale breve del carpo

  • Estensore comune delle dita radiale lungo del carpo
  • Raramente l’ estensore ulnare del carpo

Oltre al sovraccarico funzionale, possono entrare in gioco eventi traumatici e fattori costituzionali.


Sintomi
Dolore, localizzato all’ epicondilo omerale con tendenza a irradiarsi lungo il margine radiale dell’ avambraccio. L’ intensità  dei sintomi è variabile, in alcuni casi è così accentuata da impedire normali movimenti di presa con la mano o di torsione dell’ avambraccio.
Dolore alla palpazione dell’ epicondilo e dai movimenti in estensione del polso contro resistenza.

Terapia
La sintomatologia può regredire in tempi brevi o in altri casi prosegue per mesi ed ogni trattamento può risultare inefficace.

Cosa fare?
Correzione del sovraccarico funzionale, con l’ astensione dall’ attività sportiva, la modificazione delle metodiche d’ allenamento, dell’ attrezzatura o del gesto atletico.

Antiinfiammatori per controllare il dolore acuto. Riposo funzionale.

  • Tutori ortopedici: bracciali, gomitiere
  • Terapia fisica: ultrasuoni, tecarterapia, laserterapia
  • Stretching dei muscoli estensori radiali del carpo una volta superata la fase di dolore acuto.
  • Brave ciclo di infiltrazioni locali con cortisone una volta verificato il fallimento delle misure terapeutiche sopracitate.
  • In rari casi si necessita di intervento chirurgico.

 

EPITROCLEITE

Denominata ” gomito del golfista “

Tendinite dei muscoli pronatori-flessori, in particolare pronatore rotondo e flessore radiale del carpo, che originano dall’ epitroclea omerale.
Caratteristiche analoghe all’ epicondilite, ma con meno incidenza.

Sintomi

Dolore sul versante mediale del gomito con irradiazione distale alla volare dell’ avambraccio.

  • Dolore alla palpazione dell’ epitroclea e nei movimenti di pronazione dell’ avambraccio e flessione del polso contro resistenza.

Cause

Instabilità mediale del gomito

  • Sofferenza del nervo ulnare
  • Patologie intrarticolari

Cosa Fare?

Misure conservative: Riposo funzionale, terapia antinfiammatoria, ortopedica e fisica

  • Infiltrazioni con cortisone una volta verificato il fallimento delle misure terapeutiche sopracitate.
  • Intervento chirurgico nei casi più gravi.

Fonte: Manuale di Ortopedia e Traumatologia

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L’IMPINGEMENT: Conflitto Sub-acromiale

L’impingement o il conflitto sub-acromiale è una tematica complessa da trattare con un approccio scientifico.

La funzionalità della spalla dipende da diversi gruppi miotendinei che si inseriscono sulle strutture ossee e che cooperano tra loro.

A causa dell’ uso ripetuto, di microtraumi ripetuti nel tempo o da condizioni patologiche, l’ integrità può venire compromessa.

Tra le patologie più frequenti troviamo quelle a carico dei tendini.

I tendini sono strutture anatomiche che collegano muscoli ai segmenti scheletrici.

Questi hanno il compito di trasmettere l’ energia cinetica prodotta dalla contrazione muscolare e quindi produrre il movimento.
In base al quadro anatomo-patologico, le lesioni tendinee possono essere distinte in:

  • tendinopatie inserzionali,
  • peritendiniti,
  • tendinosi,
  • tenosinoviti
  • rotture sottocutanee.

Un’ altra patologia molto frequente è quella del conflitto sub-acromiale (o impingement).

Esso non si identifica con una precisa condizione morbosa della spalla, ma una varietà di disturbi, per lo più dolorosi, caratterizzati da manifestazioni infiammatorio-degenerativo a carico dei tessuti molli subacromiali (cuffia dei rotatori, borsa subacromiale, tendine del capo lungo del bicipite).

Un continuo sollecito ed una mancanza di terapia può portare alla rottura della cuffia dei rotatori.

Tra le cause più frequenti troviamo:

  • Tendinopatie primitive della cuffia: la sofferenza di uno o più tendini porta a un’ insufficiente depressione della testa omerale, con conseguente risalita della stessa, riduzione dello spazio acromiale e creazione di attrito sui tessuti molli.
  • Alterazioni strutturali dello spazio subacromiale: Possono produrre una riduzione dello spazio di scorrimento dei tessuti molli , con conseguente danno a carico della borsa subacromiale e/o dei tendini della cuffia e del tendine del capo lungo del bicipite.
  • Fattori funzionali: Alterata biomeccanica articolare e sovraccarico funzionale. Disfunzioni muscolari, eccesiva lassità capsulo-legamentosa.

Il sovraccarico funzionale può verificarsi sia nelle normali attività quotidiane, sia per sollevamento di carichi eccessivi, sia in alcune attività sportive in cui si eseguono movimenti overhead in maniera ripetitiva. (pallavolo, baseball, pallanuoto ecc.).

I sintomi della sindrome variano a seconda della gravità della patologia e comprendono:

  • Dolore alla spalla
  • Rigidità articolare
  • Limitazione dei movimenti dell’arto superiore e impotenza funzionale
  • Riduzione della forza e del tono muscolare
  • Sensazione di calore alla spalla
  • Dolore cervicale

I sintomi tendono a manifestarsi con maggiore intensità durante il riposo notturno o dopo uno sforzo.

L’articolarità può essere compromessa qualora il paziente tende a immobilizzare la spalla per periodi prolungati in un atteggiamento, controproducente, di difesa antalgica.

In assenza di rigidità, il movimento risulta doloroso in un arco compreso tra i 60° e i 120° di elevazione. Se la cuffia non presente rotture ampie, la forza è conservata.

Come intervenire?

Trattamento conservativo: farmaci (analgesici e FANS), attività fisica, osteopatia, terapia kinesiologica,
In caso di gravi alterazione strutturali: trattamento chirurgico

Seduta Fisioterapia

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COME PREVENIRE I DOLORI ALLA SCHIENA

Con l’avanzare dell’età il corpo va incontro ad una serie di condizioni che causano  rigidità articolare e perdita di tono muscolare e prevenire ii possibili dolori alla schiena permette di condurre una vita migliore.
Uno di stile di vita attivo, per tutte le fasce d’età, è di vitale importanza nell’ottica della prevenzione  di  limitazioni funzionali e fondamentale per mantenere uno stato di benessere psico-fisico. Un lavoro costante sulla correzione degli squilibri posturali è necessario e deve basarsi sul rinforzo articolare, sull’allenamento cardiovascolare e sullo sviluppo muscolare.

Durante la nostra vita è inevitabile avere alcuni dolori che possono essere causati da diverse componenti posturali, atteggiamenti scorretti, movimenti errati/bruschi o essere ereditati geneticamente.

Il più comune tra tutti è il dolore lombare.

Il tratto lombare infatti, è la regione dove si scarica la maggior parte del peso corporeo e soprattutto dove scarichiamo gran parte del peso di un carico esterno (spostare, sollevare, muovere un oggetto pesante).

L’eziologia del dolore lombare può essere data da:

  • Infortuni muscolari (contratture, strappi, elongazioni)
  • Legamenti
  • Ossa (frattura vertebrale, tumori, ernia discale, spondilo lombare, spondilolistesi lombare, stenosi lombare)
  • Nervi (lombasciatalgia, lombocruralgia).

    Il dolore può trasformarsi in rigidità e limitazione funzionale, a volte associato a formicolii (per schiacciamento di alcuni nervi, es. sciatica)

    Tra i fattori scatenanti vi è la mancanza di movimento, una scarsa mobilità, una muscolatura ipotonica, atteggiamenti posturali errati nel lungo periodo.

    Il mantenimento di un atteggiamento posturale scorretto è strettamente legato ad una  mancanza di mobilità e di conseguenza ad una condizione di rigidità.

    La tensione muscolare è un fattore costante in un atteggiamento posturale non fisiologico.

    I muscoli hanno un’importante funzione di supporto delle strutture scheletriche.
    Il muscolo deve essere sufficientemente lungo per rendere possibile la mobilità normale delle articolazioni, ma abbastanza corto per contribuire efficacemente alla stabilità articolare.

    COME PREVENIRE?
    Fondamentale sarà un lavoro passivo, un lavoro attivo e un potenziamento della regione interessata e delle strutture interconnesse, favorendo vascolarizzazione dell’area, mobilizzazione, ipertrofismo. Essenziale sarà  soprattutto il riposo e un adeguato, ma non eccessivo, sforzo durante lìallenamento.

    Aree muscolari interessate sia nel rinforzo sia nell’allungamento:
  • Erettori spinali
  • Retto e Trasverso dell’addome
  • Ischio Crurali
  • IleoPsoas

    Articolazioni da mobilizzare
  • Coxo-Femorale
  • Articolazioni intervertebrale

    Movimenti da favorire
  • Flesso estensione del tronco
  • Flesso Estensioni d’anca
  • Adduzione/Abduzione
  • Circonduzione
  • Intra/Extra Rotazione

    DALLA TEORIA ALLA PRATICA
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