Con l’avanzare dell’età il corpo va incontro ad una serie di condizioni che causano rigidità articolare e perdita di tono muscolare e prevenire ii possibili dolori alla schiena permette di condurre una vita migliore.
Uno di stile di vita attivo, per tutte le fasce d’età, è di vitale importanza nell’ottica della prevenzione di limitazioni funzionali e fondamentale per mantenere uno stato di benessere psico-fisico. Un lavoro costante sulla correzione degli squilibri posturali è necessario e deve basarsi sul rinforzo articolare, sull’allenamento cardiovascolare e sullo sviluppo muscolare.
Durante la nostra vita è inevitabile avere alcuni dolori che possono essere causati da diverse componenti posturali, atteggiamenti scorretti, movimenti errati/bruschi o essere ereditati geneticamente.
Il più comune tra tutti è il dolore lombare.
Il tratto lombare infatti, è la regione dove si scarica la maggior parte del peso corporeo e soprattutto dove scarichiamo gran parte del peso di un carico esterno (spostare, sollevare, muovere un oggetto pesante).
L’eziologia del dolore lombare può essere data da:
- Infortuni muscolari (contratture, strappi, elongazioni)
- Legamenti
- Ossa (frattura vertebrale, tumori, ernia discale, spondilo lombare, spondilolistesi lombare, stenosi lombare)
- Nervi (lombasciatalgia, lombocruralgia).
Il dolore può trasformarsi in rigidità e limitazione funzionale, a volte associato a formicolii (per schiacciamento di alcuni nervi, es. sciatica)
Tra i fattori scatenanti vi è la mancanza di movimento, una scarsa mobilità, una muscolatura ipotonica, atteggiamenti posturali errati nel lungo periodo.
Il mantenimento di un atteggiamento posturale scorretto è strettamente legato ad una mancanza di mobilità e di conseguenza ad una condizione di rigidità.
La tensione muscolare è un fattore costante in un atteggiamento posturale non fisiologico.
I muscoli hanno un’importante funzione di supporto delle strutture scheletriche.
Il muscolo deve essere sufficientemente lungo per rendere possibile la mobilità normale delle articolazioni, ma abbastanza corto per contribuire efficacemente alla stabilità articolare.
COME PREVENIRE?
Fondamentale sarà un lavoro passivo, un lavoro attivo e un potenziamento della regione interessata e delle strutture interconnesse, favorendo vascolarizzazione dell’area, mobilizzazione, ipertrofismo. Essenziale sarà soprattutto il riposo e un adeguato, ma non eccessivo, sforzo durante lìallenamento.
Aree muscolari interessate sia nel rinforzo sia nell’allungamento: - Erettori spinali
- Retto e Trasverso dell’addome
- Ischio Crurali
- IleoPsoas
Articolazioni da mobilizzare - Coxo-Femorale
- Articolazioni intervertebrale
Movimenti da favorire - Flesso estensione del tronco
- Flesso Estensioni d’anca
- Adduzione/Abduzione
- Circonduzione
- Intra/Extra Rotazione
DALLA TEORIA ALLA PRATICA
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