ANATOMIA DEL MUSCOLO

ANATOMIA DEL MUSCOLO

Il muscolo traziona due o più segmenti ossei permettendo il movimento grazie al loro accorciamento. Il muscolo tira le ossa , ma non le spinge. I muscoli scheletrici non sono mai completamente rilassati, ma c’è sempre una debole contrazione permanente che prende il nome di tono muscolare

Il   muscolo scheletrico è formato da un insieme di cellule piuttosto lunghe, cilindriche e con estremità fusiformi, chiamate fibre muscolari, raggruppate in fascicoli ed avvolte da tessuto connettivo.
Tra un fascicolo e l’altro decorrono fibre elastiche, nervi e vasi sanguigni, che si ramificano per distribuirsi alle varie cellule.

Il muscolo si riconosce in:

  • Epimisio: Guaina connettivale che riveste il muscolo
  • Perimisio: Guaina connettivale che riveste i fascicoli di fibre muscolari
  • Endomisio: Guaina connettivale fibre muscolari. Componente connettivale del muscolo più profonda, si combina con il perimisio e con l’epimisio formando i tendini che connettono i muscoli alle ossa.

    Fibre muscolari sono circondate da una membrana plasmatica, chiamata Sarcolemma. Allo stesso modo questa membrana racchiude il Sarcoplasma. Ogni fibra deriva dalla fusione, durante lo sviluppo embrionale, di molteplici cellule dette Mioblasti.
    I nuclei delle fibre sono allungati e disposti in prossimità  del sarcolemma. Hanno lo scopo di sostenere la sintesi proteica deputata alla produzione di nuove proteine contrattili: Actina e Miosina.
    Nel citoplasma abbiamo la presenza di mitocondri disposti in file parallele deputati alla produzione di ATP (energia) necessaria per la contrazione muscolare.
    All’interno vi è la presenza di Glicogeno (substrato energetico di riserva), Gocce Lipidiche e Mioglobina (trasporto e immagazzinamento di 02).

    Il peso del muscolo è rappresentato dal 75% acqua 20% matrice proteica 5% Sali, minerali, composti chimici, aminoacidi, grassi, carboidrati.

In base alla loro funzione si dividono in :

  • Agonisti: Muscoli che collaborano nell’esecuzione del movimento
  • Anatagonisti: Contrastano il reciproco movimento
  • Sinergici: Gruppo di agonisti che aiutano
  • Stabilizzatori: stabilizzano /contrastano il movimento
Classificazione
  • Origine:
    Monocipiti: 1 punto di origine
    Bicipiti: 2 Punti di origine
    Tricipiti: 3 Punti di origni
    Quadricipite: 4 Punti di origini
  • Inserzione
    Monocaudato 1 punto d’inserzione
    Bicaudato 2 punti d’inserzione
    Tricaudato 3 punti d’inserzione
    Quadricaudato 4 punti d’inserzione
  • Origine e inserzione
    Muscoli scheletrici : Origini e inserzione nelle ossa
    Muscoli pellicciari: Hanno almeno uno dei punti di attacco al derma, la loro contrazione muove la pelle (effetto pelle d’oca)
Morfologia
  • Muscoli lunghi: sviluppati in lunghezza , massa carnosa e voluminosa che si restringe in periferia. Capacità di allungarsi e accorciamento (bicipiti)
  • Muscoli larghi: sviluppati in larghezza con ventro muscolare largo e piatto. Scarsa capacità  di lunghezza e accorciamento. Muscoli di contenimento e copertura, proteggono aree importanti organismo (muscoli intercostali)
  • Muscoli brevi: conformati in lunghezza, larghezza, spessore, sono uguali ma con forma diversa. Funzione stabilizzatrice e sinergica ( articolazioni e colonna vertebrale)
  • Muscoli anulari/curvilinei: muscoli che chiudono degli orifizi naturali del corpo(valvole, sfinteri) suddivisi in : Orbicolari – Sfinteri

Classificazione in base alla presenza di tendini

  • Muscoli Monogastrici: non presentano tendini intermedi
  • Muscoli Digastrici: presentano un tendine intermedio
  • Muscoli Muscoli Poligastrici: presentano più tendini intermedi

Classificazione in base all’orientamento delle fibre

Orientamento Parallelo: 
Le fibre parallele all’asse longitudinale del ventre carnoso possiedono una lunghezza ad esso simile e permettono al muscolo un maggiore accorciamento, generando, cos’è un movimento ampio (maggiore escursione articolare) e veloce.

I muscoli che le contengono vengono definiti muscoli a fasci paralleli:

  • Nastriformi : Fasci organizzati parallelamente da un’estremità ad un’altra (Nastro)
  • Forisformi : Fasci organizzati parallelamente e convergono su tendine in corrispondenza di un’estremità  o di entrambe (Cordone)
  • Larghi : Fasci piatti che si fondono con le aponeurosi alle estremità.
  • Ventaglio: Fasci divergono in corrispondenza delle estremità e convergono su un tendine d’inserzione su un altro tendine

Orientamento Obliquo:
Lunghezza inferiore a quelle del ventre e hanno una contrazione limitata. Compattano in un area minore più fibre, garantendo un maggior sviluppo di forza (maggior parte dei muscoli)

  • Unipennati: L’attacco delle fibre si ha su due linee d’attacco lineari e contrapposte
  • Bipennato: Fibre convergono da due linee diverse d’origine sulle due facce di un tendine centrale che entra nel muscolo.
  • Multipennati: diversi  fasci tendinei, con un origine comune, che penetrano nel muscolo e sui quali si inseriscono diversi gruppi di fibre. 

L’angolo di pennazione influenza lo sviluppo della forza

Fibre parallele capacità contrattile al tendine

Fibre oblique trasmettono solo una parte

Forza esercitata è pari all’angolo formato tra muscolo ed inserzione, l’angolo di pennazione creato. 
La pennazione consente di compattare più fibre in un’aerea trasversa minore di produrre una forza maggiore

Fonte: Prometheus
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