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Testosterone e allenamento

I livelli di testosterone possono influenzare significativamente l’allenamento, poiché questo ormone è fondamentale per lo sviluppo della massa muscolare e la forza fisica.

In generale, i livelli di testosterone sono più alti negli uomini rispetto alle donne, ma entrambi i sessi possono trarre beneficio dall’aumento dei livelli di testosterone attraverso l’allenamento.

Gli allenamenti ad alta intensità possono aumentare i livelli di testosterone in entrambi i sessi, ma la risposta ormonale varia a seconda del momento della giornata in cui si svolge l’allenamento.

I livelli di testosterone sono più alti al mattino rispetto alla sera, quindi molti esperti suggeriscono di svolgere l’allenamento di forza al mattino per massimizzare i benefici ormonali. Tuttavia, ci sono anche alcuni studi che suggeriscono che l’allenamento serale potrebbe essere altrettanto efficace nell’aumentare i livelli di testosterone.

In ogni caso, è importante tenere presente che l’aumento dei livelli di testosterone attraverso l’allenamento richiede tempo e sforzo costante nel lungo termine. Non esistono scorciatoie per aumentare i livelli di testosterone in modo sicuro e naturale.

Inoltre, i livelli di testosterone possono essere influenzati da molti altri fattori, come l’età, la dieta, lo stress e la qualità del sonno. Pertanto, è importante adottare uno stile di vita sano e bilanciato per ottimizzare i livelli di testosterone e massimizzare i benefici dell’allenamento.

In sintesi livelli di testosterone possono influenzare l’allenamento, poiché questo ormone è fondamentale per lo sviluppo della massa muscolare e la forza fisica. Gli allenamenti ad alta intensità possono aumentare i livelli di testosterone in entrambi i sessi, ma l’ora ideale per allenarsi potrebbe variare in base ai ritmi circadiani individuali. In generale, i livelli di testosterone sono più alti al mattino, ma ci sono anche alcune evidenze che suggeriscono che l’allenamento serale potrebbe essere altrettanto efficace. Tuttavia, l’aumento dei livelli di testosterone richiede tempo e sforzo costante nel lungo termine, insieme ad uno stile di vita sano e bilanciato.

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A che ora allenarsi e perchè

L’ora ideale per allenarsi dipende da diversi fattori fisiologici, tra cui il ritmo circadiano, la temperatura corporea e il livello di attenzione mentale.

Il ritmo circadiano

E’ il ciclo naturale di 24 ore del corpo che regola il sonno, la digestione, la temperatura corporea e altri processi biologici. La maggior parte delle persone ha un ritmo circadiano che li rende più vigili e attivi durante il giorno e più sonnolenti di notte. Ciò significa che l’ora ideale per allenarsi potrebbe variare in base al ritmo circadiano individuale.

Tuttavia, la maggior parte delle persone ha una temperatura corporea che raggiunge il picco nel tardo pomeriggio o inizio serata, il che significa che i muscoli sono più caldi e più flessibili in questo momento della giornata. Inoltre, la maggior parte delle persone ha anche un livello di attenzione mentale più alto nel tardo pomeriggio o inizio serata, il che potrebbe consentire di svolgere l’allenamento in modo più efficace.

Evidenze scientifiche

Uno studio pubblicato sulla rivista “Journal of Strength and Conditioning Research” ha analizzato gli effetti dell’allenamento di resistenza in diversi momenti della giornata. I risultati hanno indicato che i partecipanti che si allenavano tra le 16:00 e le 20:00 avevano una maggiore forza e una maggiore resistenza rispetto a quelli che si allenavano la mattina presto.

Un altro studio pubblicato sulla rivista “Sports Medicine” ha esaminato gli effetti dell’allenamento aerobico in diversi momenti della giornata. I risultati hanno indicato che l’allenamento tra le 14:00 e le 18:00 potrebbe essere l’ora ideale per massimizzare i benefici dell’allenamento aerobico, poiché la temperatura corporea raggiunge il picco in questo momento della giornata.

In generale

L’ora ideale per allenarsi dipende dalle preferenze individuali e dallo stile di vita, nonché dalle esigenze specifiche di ogni tipo di allenamento. Ad esempio, se si vuole migliorare la flessibilità, potrebbe essere meglio fare stretching al mattino quando i muscoli sono ancora caldi dalla notte precedente. Tuttavia, se si vuole migliorare la forza e l’endurance, potrebbe essere meglio fare l’allenamento nel tardo pomeriggio o inizio serata, quando la temperatura corporea raggiunge il picco.

In sintesi

L’ora ideale per allenarsi dipende da molti fattori fisiologici, tra cui il ritmo circadiano, la temperatura corporea e il livello di attenzione mentale. Tuttavia, la maggior parte delle persone avrà i muscoli più caldi e flessibili e un livello di attenzione mentale più alto nel tardo pomeriggio o inizio serata, il che potrebbe fare di questo momento della giornata l’ora ideale per allenarsi

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LA CONTRAZIONE MUSCOLARE

Il muscolo è in grado di convertire energia chimica, fornita da ATP, in energia meccanica agendo sul sistema di leve scheletriche. Il risultato di questa reazione endoergonica è la contrazione muscolare.

  • Carico: La forza esercitata dal peso di un oggetto (Manubrio su muscolo – gravità – corpo)
  • Tensione muscolare: la forza esercitata sull’oggetto in questione dal muscolo che si contrae

    Tensione e carico sono forze opposte che come tali si contrappongono una con l’altra. Per vincere un carico la tensione muscolare deve essere superiore alla forza (peso) che esercita .


La contrazione muscolare è quel processo attivo  mediante il quale si genera una forza in seno al muscolo.

Un muscolo è in stato di contrazione quando, in seguito ad un impulso nervoso, tende ad accorciarsi.
Contro questa tendenza, agisce sempre una resistenza che, se di intensità inferiore alla forza di contrazione muscolare, permette al muscolo di accorciarsi e di compiere un movimento angolare (contrazione concentrica), se di intensità uguale genera una situazione di equilibrio in cui viene mantenuta una posizione statica (contrazione isometrica), se di intensità superiore allunga passivamente il muscolo e realizza il movimento opposto al quale il muscolo è deputato (contrazione eccentrica).

Se la resistenza è costituita dalla gravità, tali tipi di contrazioni sono facilmente riconoscibili dal fatto che:

Nelle contrazioni isometriche si mantengono posizioni statiche

Nelle contrazioni concentriche ci si muove verso l’alto o si sollevano oggetti

Nelle contrazioni eccentriche ci si muove verso il basso o si abbassano oggetti

Spesso accade che, per compiere un movimento, diversi muscoli si contraggano simultaneamente perché i loro punti di inserzione sui segmenti ossei, fanno sì che ne derivi lo stesso movimento angolare. Tali muscoli, sono reciprocamente AGONISTI.

Classificando i principali movimenti del corpo umano in:

flessione- estensione; adduzione-abduzione; torsione a dx – torsione a sx;

antepulsione-retropulsione; intrarotazione-extrarotazione; pronazione-supinazione

Risulta evidente che, prendendo in considerazione un segmento corporeo, tutti i flessori sono reciprocamente agonisti, tutti gli estensori sono reciprocamente agonisti ecc.

I muscoli deputati a compiere azioni opposte, si dicono invece ANTAGONISTI; ne consegue che i flessori sono antagonisti degli estensori, gli adduttori sono antagonisti degli abduttori ecc.

Tipi di contrazione
  • Isotoniche: Muscolo si accorcia spostando un carico costante per tutta la durata dell’accorciamento. Essa si suddividono in:
    – Concentrica (positiva) : Muscolo si accorcia sviluppando tensione
    – Eccentrica (negativa): Muscolo si allunga sviluppando tensione
  • Isocinetiche: Muscolo sviluppa il massimo sforzo per tutta l’ampiezza del movimento accorciandosi a velocità costante, allenando ogni singolo grado del movimento (solo con macchinari o acqua)
  • Auxtonica: aumenta progressivamente con l’accorciamento muscolare (elastici)
  • Pliometrica: contrazione concentrica esplosiva, immediatamente preceduta da contrazione eccentrica sfruttando l’energia accumulata nelle strutture elastriche del muscolo nella fase negativa
  • Statiche (isometriche): l’accrociamento del muscolo è impedito da un carico uguale alla tensione muscolare, oppure quando il carico viene sostenuto volontariamente.
  • Massimali si hanno quando la tensione applicata contro un carico inamovibile
  • Stazionamento si hanno quando il movimento è interrotto volontariamente

La contrazione

Il sarcomero è l’unità funzionale che si ripete nel muscolo scheletrico.
Ogni fibra è un’unica cellula plurinucleata, la sua membrana è il sarcolemma. Nel citoplasma di ogni cellula sono presenti delle unità più piccole, proteine (1000-2000) chiamate miofibrille che corrono parallelamente la lunghezza della cellula. Le miofibrille sono costituite da sarcomeri e la loro ripetizione da l’effetto striato del muscolo.


Ogni sarcomero è formato da 2 tipi di filamenti: quelli più spessi sono costituiti da miosina quelli più sottili da actina (entrambe proteine). Quando c’è lo stimolo i filamenti spessi si attaccano a quelli sottili e li spingono verso il centro così ogni sarcomero si accorcia.


I filamenti di actina sono fatti da due fasci di molecole mentre i filamenti di miosina sono costituiti da fasci di molecole di miosina avvolti tra loro con la parte terminale libera, una testina che può agganciarsi.
Durante la contrazione, questa parte terminale diventa il sito presso cui la miosina si attaccherà all’ actina.

Quando c’è lo stimolo le “teste” vanno verso i filamenti di actina e si attaccano, vengono formano ponti trasversali temporanei (spingono il filamento sottile). I filamenti ai lati opposti del sarcomero vengono spinti al centro. 1 molecola ATP serve a far avvenire il alceciclo” e un’altra a liberare poi la “testa” dai siti di legame.

Regolazione

La contrazione è regolata da ioni calcio+, troponina e tropomiosina. La troponina e la tropomiosina sono 2 proteine presenti sulla miosina, che occupano i punti strategici in cui si attacca l’ actina. Le molecole di troponina(sono a forma di funi doppie) si pongono sull’actina e bloccano i siti di legame per le “teste”.
Quando il Ca+ si combina con la troponina, queste cambiano forma e permettono l’esposizione dei siti ai ponti trasversali.
La disponibilità di Ca+ dipende dalla stimolazione del muscolo da parte di un segnale proveniente da un neurone motorio, gli ioni calcio sono contenti nel sarcolemma, e, una volta svolto il loro compito, un impulso nervoso modifica la permeabilità della membrana del sarcolemma che riassorbe gli ioni utilizzati

Fibre muscolari

Sono le unità funzionali del muscolo. Sono classificate in 3 tipologie: Bianche, Rosse e Intermedie
Fibre lente e rapide variano anche nello stesso individuo, in relazione al muscolo considerato. Quelli antigravitari (muscoli catena posteriore) hanno una maggior percentuale di fibre lente (muscoli tonici),  mentre quelli delle braccia sono più ricchi di fibre a contrazioni rapide (muscoli fasici)

  • Fibre bianche (esplosive) producono acido lattico per poco tempo
  • Fibre Rosse (resistenza)

    L’ acido lattico entro 2 ore dall’allenamento viene assorbito.

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FLESSIBILITA’ E STRETCHING


Flessibilità e stretching sono due parti fondamentali per il benessere del fisico legati all’allenamento sportivo.

La flessibilità è la capacità di eseguire con disinvoltura tutti i movimenti legati alla funzionalità fisiologica delle articolazioni. Ed è condizionata da :

  • Mobilità articolare: capacità di massima escursione a livello articolare. Può essere attiva o passiva.
    Attiva: range di movimento che riesco a fare con il muscolo agonista. Passiva: range di movimento che riesco a fare con l’aiuto di una forza esterna (attrezzo, operatore)
  • Estensibilità muscolare: capacità di allungamento del muscolo e del tessuto connettivo (miofasciale)


Il massimo sviluppo della flessibilità si verifica durante l’età pre-puberale, per poi decrescere con il passare degli anni (teoria non veritiera, perché ciò è dovuto principalmente dall’ inattività e per posture scorrette).

Negli anziani la diminuzione della flessibilità è notevole, ma non ci sono prove scientifiche che dimostrino che ciò dipenda dall’ invecchiamento, piuttosto che dall’ inattività.
Una caratteristica che spesso viene ignorata è il fatto che la flessibilità è correlata in maniera direttamente proporzionale alla temperatura corporea.

Forza e flessibilità vanno di pari passo: un muscolo allungato è più forte!

Ora passiamo ad approfondire lo stretching, che è una tecnica particolare di allenamento che permette di migliorare la flessibilità, intesa come la somma di mobilità articolare ed estensibilità muscolare.

Effetti

  • Stimola la produzione di liquido sinoviale nelle articolazioni, con conseguente riduzione di attrito e migliore diffusione di sostanza nutritive.
  • Migliora elasticità ed estensibilità muscolari, con conseguente prevenzione di infortuni muscolari
  • Accelera i processi di recupero
  • Migliora la capacità di contrazione muscolare
  • Migliora la capacità di movimento (flessibilità)
  • Favorisce la coordinazione e l’ apprendimento degli schemi motori
  • Diminuisce la pressione arteriosa
  • Riduce lo stress.

Per eseguire una buona routine di Stretching è utile avere l’attrezzatura adeguata per svolgere gli esercizi in maniera corretta.
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SISTEMI ENERGETICI: Allenamento Aerobico ed Anaerobico

Tutti i soggetti dispongono della capacità  di erogare potenza.

Per fare ciò possono ricorrere all’allenamento aerobico ed anaerobico, a seconda del tipo di attività.

Ad esempio, il fatto che si registri un consumo di ossigeno massimale nella corsa, una specifica capacità metabolica, non significa che si ottenga lo stesso risultato quando vengono usati altri gruppi muscolari maggiormente richiesti nel calcio o basket.

Rimane vero che soggetti che presentano un’ elevata potenza aerobica in un’ attività fisica, manifestano la stessa caratteristica anche in altre attività aerobiche: viene definito come il principio di generalità della funzione metabolica.

A causa della specificità nella produzione dell’ energia richiesta per ogni attività fisica, un allenamento che lavora sul miglioramento della potenza aerobica non contribuisce a migliorare la potenza anaerobica, e viceversa.

Inoltre esiste un alto grado di specificità riguardo gli effetti dell’ allenamento sulla capacità neuromuscolari.
(infatti la maggior parte delle persone non possiede capacità metaboliche tali da poter competere in prove diverse come sprint, maratona, rugby ecc).

All’ inizio di un’ attività  fisica, sia che essa richieda un’ alta o una bassa velocità di esecuzione, l’ energia creata proviene dal sistema dei fosfati altamente energetici e dall’ ATP disponibile, sistemi che non hanno bisogno della presenza di ossigeno.

Dopo pochi secondi dall’ esecuzione dell’ esercizio, la via glicolitica sostiene una sintesi progressiva e crescente di ATP. Se l’ attività fisica continua, si rende necessario ricorrere in proporzione sempre maggiore al meccanismo esoergonico aerobico.

Durante l’ attività fisica si ha un coinvolgimento, in misura variabile, di tutti i sistemi esoergonici. Minore è la durata dell’ esercizio e maggiore è la potenza richiesta, maggiore risulta il coinvolgimento del sistema anaerobico.

I Metabolismi energetici sono basati su 4 parametri
  • POTENZA: Massimo dell’ energia prodotta dell’ unità di tempo dal metabolismo energetico (Kcal/min)
  • CAPACITÀ: Quantità massima di energia che può produrre il sistema (Cal)
  • LATENZA: Tempo necessario per raggiungere il massimo della Potenza (Secondi/Minuti)
  • RISTORO: Tempo necessario per ricaricare il sistema energetico (Secondi/Minuti)

Si distinguono in

Anaerobico Alattacido (AA): NON produce acido lattico, utilizza la creatin fosfato gia presente nei muscoli come substrato energetico. Energia utilizzata per rompere il legame viene impiegata per ricreare ATP (ADP + AMP). Non usa Ossigeno e non rilascia nessuno scarto.

Sport Esplosivi (100Metri, salto)

  • Potenza: 60/100kcal/min
  • Capacità: 5/10 Kcal
  • Latenza: Irrisoria (frazione di secondo)
  • Ristoro: sotto di 10 secondi

Anaerobico Lattacido (AL): Utilizza gli zuccheri. Tramite glicolisi per ricreare ATP rilasciando acido piruvico producendo Acido Lattico
Sport: 400 metri atletica- 200 metri nuoto

  • Potenza: 50 kcal/min
  • Capacità : 15/45 secondi – 40 Kcal
  • Latenza: 15/30 secondi
  • Ristoro: ricarica 15 sec max 2 min – consumo/smaltimento in max 2 ore

Aerobico (A): Si utilizza l’ ossigeno per romperli (Fosforilazione ossidativa) e produrre energia. (Ciclo Krebs). Non rilascia scarti produce acido lattico

Sport: nuoto, ciclismo

  • Potenza: 20 kcal/min
  • Capacità: 2000Kcal
  • Latenza: minimo 2/3 min
  • Ristoro: 24/36/48 ore

Per una migliore performance è utile integrare con sali minerali ed elettroliti

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Come incrementare la massa muscolare

L’incremento della massa muscolare, noto anche come ipertrofia muscolare, è un processo fisiologico complesso che coinvolge una combinazione di fattori tra cui l’esercizio fisico e l’alimentazione.

Fattori fisiologici:

Per aumentare la massa muscolare, il tuo corpo deve sintetizzare più proteine muscolari di quante ne degradino. Questo processo viene chiamato bilancio proteico positivo e può essere ottenuto attraverso l’esercizio fisico e l’alimentazione adeguata.

Durante l’allenamento con i pesi, i tuoi muscoli subiscono microlesioni che stimolano la sintesi proteica. Quando ti riposi e ti nutri correttamente, il tuo corpo usa le proteine per riparare e ricostruire i tessuti muscolari, rendendoli più grandi e forti. L’ormone della crescita e il testosterone sono anche importanti per la crescita muscolare, ma i loro livelli possono essere influenzati da fattori come la qualità del sonno e lo stress.

Fattori nutrizionali:

L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nell’incremento della massa muscolare. È importante consumare abbastanza proteine per promuovere la sintesi proteica muscolare. La quantità di proteine necessaria dipende dalle tue esigenze individuali e dal livello di attività fisica. In generale, un’integrazione di proteine pari a circa 1,6-2,2 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo al giorno può essere utile per la crescita muscolare.

Inoltre, i carboidrati forniscono l’energia necessaria per eseguire esercizi ad alta intensità, mentre i grassi forniscono l’energia per eseguire esercizi di endurance. L’acqua è importante per idratare i muscoli e aiutare il corpo a recuperare dopo l’allenamento.

Tipologie di allenamento:

Per l’incremento della massa muscolare, l’allenamento con i pesi è il più efficace. L’obiettivo è quello di eseguire esercizi che coinvolgono grandi gruppi muscolari, come squat, panca, stacchi, trazioni e press militari. L’allenamento dovrebbe essere progressivo, aumentando gradualmente il peso e la difficoltà dell’esercizio per stimolare la crescita muscolare.

Il recupero è altrettanto importante dell’allenamento. I muscoli hanno bisogno di tempo per riprendersi dopo un allenamento intenso, quindi dovresti programmare un giorno di riposo tra le sessioni di allenamento o concentrare l’allenamento su gruppi muscolari diversi in giorni alterni. Inoltre, lo stretching e l’utilizzo di tecniche di recupero come il massaggio possono aiutare a prevenire infortuni e migliorare il recupero muscolare.

In sintesi, per incrementare la massa muscolare dovresti concentrarti sull’esercizio fisico con i pesi, su un’alimentazione adeguata e sul riposo.

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IPERTROFIA CON IL CALISTHENICS

Come fare ipertrofia con il Calisthenics?

Il Calisthenics è una disciplina sportiva che ha, come cardine, il progressivo miglioramento della performance atletica.

Più l’esercizio fisico sarà ripetuto in qualità, quantità ed intensità più aumenterà il carico di lavoro. Questi movimenti ripetuti ma allo stesso tempo sempre diversi, solleciteranno il corpo e tutti quei processi fisiologi che favoriscono il miglioramento delle capacità fisiche e tecnico/coordinativo.

Ciò avviene grazie ad un semplice, ma perfetto, processo fisiologico:

Allenamento -> Affaticamento muscolare -> Adattamento allo stimolo -> Cambiamenti organici -> Capacità di Sopportare carichi -> Incremento della prestazione .

Tra i tanti adattamenti fisiologici indotti dall’ allenamento troviamo l’ipertrofia, cioè l’aumento di volume del tessuto muscolare. Possiamo quindi definirla come ipertrofia funzionale. Il muscolo infatti aumenta di volume perché aumenta la sezione delle fibre muscolari.


Parlando di fibre muscolari, le possiamo distinguere in:

  • Bianche: veloci, glicolitiche
  • Rosse: lente, ossidative
  • Intermedie

Mentre in soggetti diversi il numero di fibre all’interno dello stesso muscolo è un parametro abbastanza costante, maggiori differenze interindividuali si registrano nella composizione qualitativa in tali fibre. La proporzione delle varie tipologie muscolari è strettamente legata a fattori ereditari ed ambientali.

Le fibre muscolari si differenziano per:

  • dimensione,
  • quantità di mitocondri,
  • tipo di metabolismo usato,
  • tipo di motoneurone che lo innerva,
  • affaticabilità,
  • substrati energetici

NB: Le fibre bianche possono diventare rosse; le fibre rosse non possono diventare bianche.

In base alle fibre e al tipo di stimolo aumenteranno le sezioni muscolari.

IPERTROFIA NEL CALISTHENICS

Nel Calisthenics sia con allenamento skills, endurance (Set&Reps) o zavorra è possibile lavorare sull’incremento dell’ipertrofia, con volumi e proporzioni differenti.

In base all’esecuzione, al numero di reps, al carico e al tempo di recupero si stimolerà maggiormente una sezione di fibre.

Tipo di esecuzione: Lavori HIIT, Piramidale, Superset, Circuito, Massimale

  • Ipertrofia Skills:  Lavori eccentrici e isometrici. Prediligere recuperi da 1“ a 1.30“
    Per i lavori a braccia flesse possono considerarsi come Set&Reps ma con un tasso di difficoltà maggiore in quanto verranno reclutati più proporzioni muscolari
  • Ipertrofia Set&Reps: Serie Basse & Reps Alte (2“ rest min)  oppure Reps Basse & Serie Alte (30 rest min)
  • Ipertrofia Sovraccarico:  Più Kg si alzano più si diventa grossi (3 rest min)

DALLA TEORIA ALLA PRATICA
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